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Incontro con Rino Giacalone (14 marzo 2012)

 

 

 

Il 14 marzo 2012 le classi IIIC, IVB e IVC del Liceo delle Scienze Umane “Albertina Sanvitale” hanno incontrato il giornalista Rino Giacalone. L’incontro si inseriva nel percorso di educazione alla legalità, con il sostegno e il contributo di Libera Parma e Progetto SMS, volto in particolare a far riflettere sull’importanza dell’informazione nella lotta all’illegalità e alla criminalità organizzata.

 

Ha introdotto Carlo Cantini, di Libera Parma, che ha tracciato il profilo di Rino Giacalone, il giornalista de La Sicilia, corrispondente da Trapani, che ha dovuto lasciare la testata perché ha subito un tentativo subdolo di farlo tacere: le continue richieste di risarcimento per diffamazione da parte di chi, da giornalista, ha avuto il coraggio di denunciare nei suoi articoli, con tanto di nome e cognome.

 

Ha ricominciato, quindi, da capo, da freelance, continuando ad essere una delle penne più graffianti del giornalismo siciliano, impegnato in particolare nella cronaca, e quindi nella denuncia, delle vicende di mafia del trapanese.

 

Oggi scrive per Libera Informazione, Il fatto quotidiano, Articolo21.

E proprio dall’articolo 21 il giornalista è partito per raccontare il suo lavoro e il suo impegno:

 

«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…»

 

Il suo è stato un racconto appassionato del suo modo di essere giornalista in un contesto molto difficile, dove fare bene il proprio lavoro è un rischio quotidiano. Talvolta le stesse istituzioni sembrano contrastare il diritto del cittadino ad essere informato, a conoscere e, quindi, a scegliere: il “decreto intercettazioni” di cui si è dibattuto a lungo in Parlamento ne è un esempio palese.

 

Infine, si è soffermato a lungo sul fatto che lo stesso rischio che vive in prima persona è vissuto anche da tanti altri colleghi impegnati su “fronti caldi” come quello di cui si occupa lui. L’esempio più vicino a noi è quello di Giovanni Tizian, un giovane cronista precario che per la Gazzetta di Modena ha cominciato a parlare sempre più spesso dell'infiltrazione delle mafie al nord e che è costretto a vivere sotto sotto scorta dopo la pubblicazione del suo primo libro Gotica, ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea, in cui racconta dell’infiltrazione delle mafie nella nostra regione, soprattutto nel settore delle videolottery e delle imprese edili.

 

 

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